b***@libero.it
2005-11-29 11:05:34 UTC
Breve riflessione sulla categoria degli Assistenti Tecnici e
l'appartenenza al personale A.T.A. o meglio definito non docente . A
detto personale, pur avendo una elevata specializzazione tecnica e
professionale, fondamentale nella formazione scolastica degli alunni,
non viene riconosciuto il giusto inquadramento economico e giuridico.
Le diversificazioni che saltano immediatamente all'occhio sono dovute
all'inquadramento con il resto del personale non docente più
propriamente denominato "personale A.T.A", in quanto si trovano
all'interno di ogni figura delle differenze nette che rendono
l'Assistente Tecnico fonte di discriminazione:
1. Disparità di trattamento per progressione e miglioramento di
carriera; infatti sia il Collaboratore Scolastico, che l'Assistente
Amministrativo possano partecipare all'interno dell'Amministrazione di
appartenenza a concorsi riservati per il passaggio di profilo a ruoli
superiori, lo stesso invece è precluso agli Assistente Tecnici, non
dando la possibilità agli stessi di partecipare a concorsi riservati
per insegnanti tecnico pratici considerato questo l'unico sbocco
possibile, oppure negando un benché minimo punteggio del servizio
svolto, spendibile nell'inserimento di terza fascia docenti tecnico
pratici, creando nell'insieme discrepanza e discordia.
2. La stessa dipendenza gerarchica degli Assistenti Amministrativi e
Collaboratori Scolastici competenza del Direttore dei S.G.A., diventa
del Dirigente Scolastico per gli Assistenti Tecnici. E' risaputo
infatti che i D.S.G.A. non possono assegnare, ordini di servizio, ,
mansioni di lavoro (come normalmente avviene per gli amministrativi e
gli ausiliari) agli assistenti tecnici, ne verificare e controllare il
lavoro svolto, sia per mancanza di competenza specifica laboratoriale,
sia perchè trattasi di insegnamento didattico con la presenza del
docente e degli alunni.
3. Per i profili degli Assistenti Amministrativi e dei Collaboratori
Scolastici non si prevede sovrapposizione di titoli culturali con
figure di inquadramento superiori, mentre l'Assistente Tecnico con il
D.M. 201 del 10/08/2000, è considerato equivalente nei titoli e nel
servizio, all'Insegnante Tecnico Pratico, del ruolo quindi dei
Docenti, ma continuando a svolgere, in periodi di inattività
didattiche la presenza in servizio. Infatti l'Assistente Tecnico, è
nominato in servizio secondo un numero prestabilito di ore di
didattica di laboratorio pari a 24 più 12 ore da dedicare alla
manutenzione dei laboratori, mentre il Coll.Scol. e l'Ass.Amm. vengono
nominati subordinatamente al numero di classi e comunque la loro
presenza in servizio è richiesta anche in periodi di sospensione
dell'attività scolastica a differenza dell'assistente tecnico che
come
per i docenti venendo meno la presenza dei discenti crea
l'impossibilità di poter svolgere il proprio compito di lavoro cioè
le
24 ore di assistenza al docente, ma nonostante tutto richiedendo
comunque l'obbligatorietà di servizio Si nota subito l'inutilità
del
servizio svolto dagli assistenti tecnici nei periodi di sospensione
didattica, si assiste infatti a mugugni e proteste da parte degli
Ass.Amm.i e Coll.Scol., i primi impegnati a lavorare maggiormente in
tali periodi e sempre pronti a criticare gli assistenti tecnici che
non per colpa loro rimangono inattivi, ed i secondi addirittura a
protestare di dover svolgere lavori di ordinaria pulizia in quei
laboratori, dove pur non essendoci attività didattica, ma vista la
presenza in servizio obbligatoria degli assistenti tecnici, sono
costretti giornaliermente ad effettuare le pulizie con conseguente
consumo di acqua, detersivi, energia elettrica ecc.. Non sarebbe
opportuno come avviene per gli insegnanti tecnico pratici (compagni di
classe), visto che anche per loro il C. N. L. prevede un solo mese di
ferie all'anno, disporre anche per gli assistenti tecnici, di restare
a disposizione durante i periodi di sospensione didattica? Evitando
con la loro presenza in servizio di arrecare esclusivamente danno
economico allo Stato, come al punto precedente.
4. Infine, si ricorda che mentre per il Collaboratore Scolastico e per
l'Assistente Amministrativo è previsto l'impiego anche nelle Scuole
Materne, Scuole Elementari e Scuole Medie, ed in qualsiasi Istituto di
Istruzione Secondaria Superiore, invece la specificità della figura
dell'Assistente Tecnico fa sì che sia impiegato solo negli Istituti di
Istruzione Secondaria Superiore in base al titolo di studio specifico
corrispondente alle classi di concorso dei docenti tecnico pratici.
Per questi motivi, che si chiede il distacco dal personale ATA e
l'inquadramento automatico nel passaggio dei ruoli del personale
Docente Tecnico pratico, per coloro che sono provvisti dei titoli di
studio richiesti.
Concludendo sia gli Insegnanti Tecnico pratici che gli Assistenti
Tecnici, provengono dalla stessa istituzione scolastica e pur essendo
in possesso degli stessi titoli di studio, in quanto hanno entrambi
sostenuto gli stessi percorsi curricolari scolastici, talvolta hanno
frequentato la stessa classe, lo stesso banco, si verifica che diversa
è la collocazione nell'ambito scolastico e non certamente per meriti
scolastici o per superamento di concorsi con esami, ma semplicemente
per una serie di circostanze quali il servizio militare o l'acquisto
di certificati di servizio presso scuole parificate, alla fine alcuni
sono relegati in serie B (docenti tecnico pratici), gli altri
addirittura in 4a serie (vedi livello retribuzione) e categoria di
appartenenza al personale A.T.A.
Si verifica inoltre, visto che a tutt'oggi, non viene riconosciuto un
benché minimo punteggio degli anni di servizio prestati in qualità di
assistente tecnico per il passaggio ad Insegnante Tecnico pratico, si
assiste sempre di più all'inserimento di nuovi Insegnanti Tecnico
pratici inesperti, con una media età di 21 - 23 anni a svolgere la
funzione docente al cospetto di assistenti tecnici che il più delle
volte hanno 15, 20 o 30 anni di esperienza oltre che ad essere in
possesso i titoli di studi richiesti.
Alla luce di quanto esposto, si rende necessaria una concreta
revisione del profilo professionale dell'Assistente Tecnico, tutto ciò
al fine di ridare dignità e giusta riconoscenza a questa categoria
della scuola fino ad ora sconosciuta ma ugualmente attiva ed operante.
l'appartenenza al personale A.T.A. o meglio definito non docente . A
detto personale, pur avendo una elevata specializzazione tecnica e
professionale, fondamentale nella formazione scolastica degli alunni,
non viene riconosciuto il giusto inquadramento economico e giuridico.
Le diversificazioni che saltano immediatamente all'occhio sono dovute
all'inquadramento con il resto del personale non docente più
propriamente denominato "personale A.T.A", in quanto si trovano
all'interno di ogni figura delle differenze nette che rendono
l'Assistente Tecnico fonte di discriminazione:
1. Disparità di trattamento per progressione e miglioramento di
carriera; infatti sia il Collaboratore Scolastico, che l'Assistente
Amministrativo possano partecipare all'interno dell'Amministrazione di
appartenenza a concorsi riservati per il passaggio di profilo a ruoli
superiori, lo stesso invece è precluso agli Assistente Tecnici, non
dando la possibilità agli stessi di partecipare a concorsi riservati
per insegnanti tecnico pratici considerato questo l'unico sbocco
possibile, oppure negando un benché minimo punteggio del servizio
svolto, spendibile nell'inserimento di terza fascia docenti tecnico
pratici, creando nell'insieme discrepanza e discordia.
2. La stessa dipendenza gerarchica degli Assistenti Amministrativi e
Collaboratori Scolastici competenza del Direttore dei S.G.A., diventa
del Dirigente Scolastico per gli Assistenti Tecnici. E' risaputo
infatti che i D.S.G.A. non possono assegnare, ordini di servizio, ,
mansioni di lavoro (come normalmente avviene per gli amministrativi e
gli ausiliari) agli assistenti tecnici, ne verificare e controllare il
lavoro svolto, sia per mancanza di competenza specifica laboratoriale,
sia perchè trattasi di insegnamento didattico con la presenza del
docente e degli alunni.
3. Per i profili degli Assistenti Amministrativi e dei Collaboratori
Scolastici non si prevede sovrapposizione di titoli culturali con
figure di inquadramento superiori, mentre l'Assistente Tecnico con il
D.M. 201 del 10/08/2000, è considerato equivalente nei titoli e nel
servizio, all'Insegnante Tecnico Pratico, del ruolo quindi dei
Docenti, ma continuando a svolgere, in periodi di inattività
didattiche la presenza in servizio. Infatti l'Assistente Tecnico, è
nominato in servizio secondo un numero prestabilito di ore di
didattica di laboratorio pari a 24 più 12 ore da dedicare alla
manutenzione dei laboratori, mentre il Coll.Scol. e l'Ass.Amm. vengono
nominati subordinatamente al numero di classi e comunque la loro
presenza in servizio è richiesta anche in periodi di sospensione
dell'attività scolastica a differenza dell'assistente tecnico che
come
per i docenti venendo meno la presenza dei discenti crea
l'impossibilità di poter svolgere il proprio compito di lavoro cioè
le
24 ore di assistenza al docente, ma nonostante tutto richiedendo
comunque l'obbligatorietà di servizio Si nota subito l'inutilità
del
servizio svolto dagli assistenti tecnici nei periodi di sospensione
didattica, si assiste infatti a mugugni e proteste da parte degli
Ass.Amm.i e Coll.Scol., i primi impegnati a lavorare maggiormente in
tali periodi e sempre pronti a criticare gli assistenti tecnici che
non per colpa loro rimangono inattivi, ed i secondi addirittura a
protestare di dover svolgere lavori di ordinaria pulizia in quei
laboratori, dove pur non essendoci attività didattica, ma vista la
presenza in servizio obbligatoria degli assistenti tecnici, sono
costretti giornaliermente ad effettuare le pulizie con conseguente
consumo di acqua, detersivi, energia elettrica ecc.. Non sarebbe
opportuno come avviene per gli insegnanti tecnico pratici (compagni di
classe), visto che anche per loro il C. N. L. prevede un solo mese di
ferie all'anno, disporre anche per gli assistenti tecnici, di restare
a disposizione durante i periodi di sospensione didattica? Evitando
con la loro presenza in servizio di arrecare esclusivamente danno
economico allo Stato, come al punto precedente.
4. Infine, si ricorda che mentre per il Collaboratore Scolastico e per
l'Assistente Amministrativo è previsto l'impiego anche nelle Scuole
Materne, Scuole Elementari e Scuole Medie, ed in qualsiasi Istituto di
Istruzione Secondaria Superiore, invece la specificità della figura
dell'Assistente Tecnico fa sì che sia impiegato solo negli Istituti di
Istruzione Secondaria Superiore in base al titolo di studio specifico
corrispondente alle classi di concorso dei docenti tecnico pratici.
Per questi motivi, che si chiede il distacco dal personale ATA e
l'inquadramento automatico nel passaggio dei ruoli del personale
Docente Tecnico pratico, per coloro che sono provvisti dei titoli di
studio richiesti.
Concludendo sia gli Insegnanti Tecnico pratici che gli Assistenti
Tecnici, provengono dalla stessa istituzione scolastica e pur essendo
in possesso degli stessi titoli di studio, in quanto hanno entrambi
sostenuto gli stessi percorsi curricolari scolastici, talvolta hanno
frequentato la stessa classe, lo stesso banco, si verifica che diversa
è la collocazione nell'ambito scolastico e non certamente per meriti
scolastici o per superamento di concorsi con esami, ma semplicemente
per una serie di circostanze quali il servizio militare o l'acquisto
di certificati di servizio presso scuole parificate, alla fine alcuni
sono relegati in serie B (docenti tecnico pratici), gli altri
addirittura in 4a serie (vedi livello retribuzione) e categoria di
appartenenza al personale A.T.A.
Si verifica inoltre, visto che a tutt'oggi, non viene riconosciuto un
benché minimo punteggio degli anni di servizio prestati in qualità di
assistente tecnico per il passaggio ad Insegnante Tecnico pratico, si
assiste sempre di più all'inserimento di nuovi Insegnanti Tecnico
pratici inesperti, con una media età di 21 - 23 anni a svolgere la
funzione docente al cospetto di assistenti tecnici che il più delle
volte hanno 15, 20 o 30 anni di esperienza oltre che ad essere in
possesso i titoli di studi richiesti.
Alla luce di quanto esposto, si rende necessaria una concreta
revisione del profilo professionale dell'Assistente Tecnico, tutto ciò
al fine di ridare dignità e giusta riconoscenza a questa categoria
della scuola fino ad ora sconosciuta ma ugualmente attiva ed operante.